Orio al Serio da recordPista ricostruita in meno di 20 giorni




di Fabrizio Apostolo

Più veloci della luce. Come quella a led di ultima generazione degli oltre 1.200 fuochi di pista che sono stati installati nella sola ultima fase. Un modo di dire, certo, ma che rende bene l’idea di un’opera decisamente straordinaria. Come la manutenzione che, passando dal linguaggio della cronaca a quello della tecnica, le dà il titolo sulle carte progettuali: "Interventi di manutenzione straordinaria delle infrastrutture di volo dell’area di manovra, realizzazione del nuovo raccordo F e ampliamento del piazzale Nord e del raccordo G".

(descrizione)Stiamo parlando dell’aeroporto internazionale di Orio al Serio, Bergamo, dedicato a "Il Caravaggio" (vai al sito dello scalo), quel Michelangelo Merisi che, se fosse vissuto ai giorni nostri, forse avrebbe tratto ispirazione dai colori in movimento delle flotte di macchine in cantiere o dall’effetto finale, da autentica tavolozza, della pista completamente rifatta nell’istante in cui le luci dell’aerostazione si sono iniziate a confondere con quelle del giorno, intorno alle sei del mattino dello scorso 2 giugno. Quel giorno e a quell’ora, infatti, sull’asfalto nuovo di zecca è planato il volo Air Dolomiti destinato, prima assoluta per lo scalo bergamasco, a Monaco di Baviera, capitale del construction di quella Germania che ancora aspetta il nuovo super terminal berlinese.

Orio al Serio, Bergamo, 2 giugno 2014: l’impresa è compiuta. La pista di uno dei più importanti aeroporti italiani, cresciuto significativamente negli ultimi anni e destinato a diventare una delle principali porte d’ingresso del Paese per l’Expo di Milano 2015, è stata completamente ricostruita, in lungo, in largo e in profondità. I materiali per la realizzazione dei sottofondi sono stati tutti prodotti sul posto, grazie all’impiego di due impianti ad hoc. Il conglomerato bituminoso - un alto modulo a elevatissime prestazioni a base di bitume modificato e additivi polimerici - è stato invece prodotto in ben sei impianti dislocati a breve raggio.

(descrizione)A fare breccia nel manto di pista, quindi, ecco i nuovi fuochi a led con relativi impianti elettrici a cui accennavamo, che contribuiranno a rendere lo scalo più sicuro ed eco friendly (in totale sono oltre 2.000 le luci in aiuto alla navigazione aerea installate). A completare il quadro, infine, le linee idrauliche di raccolta delle acque di piazzale. Anch’esse nuove di zecca. 

Un aspetto da sottolineare: nel caso di Orio nessun volo è stato annullato nel periodo di chiusura della pista. Semplicemente (semplice a dirsi, difficile a farsi), gli aereomobili sono stati protagonisti di un "grande trasloco" al Terminal 1 di Malpensa: 100 voli al giorno, merci per oltre 7mila ton, 550mila passeggeri di cui circa 400mila con carta d’imbarco Ryanair.

Regista di questa formidabile operazione è stata Sacbo, la società che gestisce lo scalo bergamasco presieduta da Miro Radici e guidata dal direttore generale Andrea Mentasti. In prima fila nell’impresa, insieme a loro, il direttore esecutivo Emilio Bellingardi.

Gli uomini di Sacbo sono stati i registi di un team, il cui affiatamento è stato determinante per la buona riuscita dell’opera: dai progettisti (il prof. Maurizio Crispino del Politecnico di Milano con la collaborazione dell’ing. Vanni Berni) all’appaltatore, un raggruppamento di imprese guidato dal Gruppo Vitali e composto, oltre che da Vitali, da Carlo Gavazzi Impianti, Vallan Infrastrutture e Impresa Edile Stradale Artifoni.

La Direzione Lavori, invece, è stata curata da SO.CE.CO. Engineering Group nella persona dell’ing. Berni, sempre con il prof. Crispino, e SCE di Mario Guzzetti e Associati.

(descrizione)"Da parte nostra - spiegano da Vitali (vai al sito con ulteriori info sul super-cantiere) - siamo orgogliosi di essere stati partecipi di questa sfida, che possiamo dire di aver vinto arrivando a completare i lavori con ben due giorni di anticipo sul programma originale, senza nessuna non conformità".

Un aspetto da sottolineare è stato senz’altro quello del mix quantità-qualità del personale impiegato e della flotta dispiegata: il piano d’intervento, studiato per tempo nei minimi dettagli, ha visto infatti all’opera circa 300 addetti per ogni turno (lavori H24), interessando pista, vie di rullaggio, piazzali e raccordi da riqualificare.

Sono stati inoltre impiegati 600 mezzi di ultima generazione tutti dotati di sistema GPS per il mantenimento delle quote di progetto. 

"Le fasi relative alla fresatura e alla stesa - notano ancora da Vitali -, che nella sola Fase 3 hanno interessato una superficie complessiva di oltre 300.000 m2, hanno visto in campo alcuni dei macchinari più innovativi e performanti nel mercato mondiale con delle performance eccezionali".

Un primo approfondimento dedicato alla ricostruzione delle infrastrutture di volo di Orio al Serio sarà pubblicato sul prossimo numero di leStrade.