Nuovo Codice Contratti: l’analisi del presidente di AIS




Si è svolta lo scorso 22 marzo, presso la sede di Assimpredil Ance a Milano, l’undicesima edizione della One Team BIM Conference quest’ anno dedicata a “Sostenibilità, innovazione e normativa”. Il Presidente di AIS Lorenzo Orsenigo ha preso parte a una tavola rotonda sul Nuovo Codice dei Contratti insieme a Regina De Albertis, Presidente Assimpredil ANCE, Adriano Castagnone, Presidente ASSOBIM, Giorgio Lupoi, Presidente OICE e Riccardo Perego, CEO di One Team. Orsenigo ha precisato: “Come AIS rappresentiamo l’intera filiera delle costruzioni, abbiamo quindi approfondito il testo del Codice un po’ da tutti i punti di vista”. La prima analisi è filologica: “La parola “sostenibilità” è ripetuta 11 volte nel nuovo Codice esattamente come nel vecchio. Sembra non sia cambiato poi molto. In realtà, sostantivi a parte, il testo merita alcuni approfondimenti su aspetti positivi e negativi”.

Il Presidente entra poi nel dettaglio argomentando su alcuni articoli del Codice: “L’articolo 39 che parla di programmazione e progettazione di infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale dice che deve essere anche incluso l’aspetto di sostenibilità ambientale. Questo punto però, non viene approfondito. Noi come AIS abbiamo il compito di diffondere informazioni per una cultura sostenibile e sopperire così a eventuali carenze. Vogliamo fornire gli strumenti che servano come framework per la progettazione e per la rendicontazione di una infrastruttura, attraverso la misurazione della sostenibilità. E i nostri Position paper aiutano i diversi attori della filiera a raggiungere questo obiettivo.”

Un esempio in questo senso è il documento di orientamento metodologico sul cantiere sostenibile, frutto della collaborazione di oltre 100 tecnici delle diverse società socie, in cui è possibile trovare precise indicazioni sulle strategie da attuare per affrontare al meglio le prestazioni di sostenibilità relative a una gamma di indicatori così da poter poi anche acquisire una valutazione complessiva sul livello di sostenibilità del cantiere.

Orsenigo si è poi soffermato sull’art. 40 della bozza attualmente in circolazione: “non c’è nessuna novità rispetto al vecchio codice ma riteniamo che il dibattito pubblico sia insufficiente perché in realtà è solo un raccontare un progetto già fatto. Il tempo per discutere è piuttosto poco. Anche in questo caso abbiamo creato un gruppo di lavoro, dedicato allo Stakeholder engagement, con il quale allarghiamo l’orizzonte e la prospettiva all’interno processo andando oltre la sola fase progettuale e dando uno specifico valore alla pianificazione e all’individuazione condivisa dei bisogni delle comunità e dei territori attraverso una fase di ascolto”.

Proseguendo nella sua analisi dettagliata il presidente di AIS ha sottolineato positivamente in richiamo nell’articolo 41 ai CAM e quindi dando valore a “criteri di premialità per le organizzazioni che implementano metodologie per valutare gli ESG. Importante è anche il riferimento agli schemi di valutazione e l’esplicita citazione del protocollo Get It Fair”.

Restano invece perplessità sull’assenza là dove si parla di PFTE per le opere del PNRR, “del requisito di analisi di resilienza sugli aspetti ambientali e sociali e alla tassonomia europea relativamente al DNSH (Do Not Significant Harm). Positiva invece la dichiarazione che sostenibilità e digitalizzazione sono strettamente connesse e l’importanza data al ciclo di vita del prodotto”.

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