Manutenzione: va meglio, ma non bastaLa produzione di asfalto è tornata a crescere dopo 4 anni difficili




"Per far ripartire economia e lavoro, occorre tornare investire in infrastrutture". È l'indicazione al Governo di Michele Turrini, presidente di SITEB (Strade Italiane E Bitumi), che si è trovato comunque a commentare dati di settore legati all'andamento del 2018 in decisa controtendenza rispetto all'intero anno precedente.

La produzione di asfalto (conglomerato bituminoso) è salita oltre i 26 milioni di tonnellate, con un incremento del 10,2 per cento. Netta la crescita nel raffronto con gli ultimi quattro anni, quando il dato si era arenato intorno ai 22-23 milioni di tonnellate.

Siamo ancora ben lontani dai valori del 2006, da quei 44 milioni di tonnellate di asfalto che rendevano sicure ed efficienti le strade del Bel Paese. L'avvicinamento a quota 30 milioni di tonnellate, considerata la soglia minima utile per avere arterie di scorrimento in buono stato lungo il territorio italiano, fa tuttavia immaginare un possibile cambio di passo.

Non basta: qualora infatti la produzione di asfalto si assestasse intorno a quella soglia, servirebbero 30 anni (fonte: studio Fondazione Sviluppo Sostenibile) per un completo rifacimento, almeno una volta, dei 600.000 km della rete nazionale.

"In Italia, il sistema delle infrastrutture viarie è fermo da oltre 30 anni - ha aggiunto Turrini - e pochissime sono le nuove costruzioni realizzate in questo mezzo secolo. Anche la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente è stata carente soprattutto negli ultimi 15 anni".

Il presidente di SITEB ha commentato il contenuto dell'ultima analisi trimestrale elaborata dall'Associazione. "I primi dati positivi registrati lo scorso anno, dopo un lungo tunnel, lasciano ben sperare - ha proseguito -, ma vanno consolidati con una visione lungimirante sulle opere pubbliche, nuove a da manutenere, necessarie per traghettare il nostro Paese verso la mobilità del futuro".

Turrini ha chiamato in causa direttamente il Governo in carica a partire dall'attenzione che sinora ha riservato, sulle nostre strade, all'emergenza sicurezza.

"Si stima che per ogni miliardo di euro investito in questo campo - ha dichiarato il Presidente di SITEB -, si generino 15 mila nuovi posti di lavoro e circa un punto di Pil. Abbiamo grandi aspettative verso il Decreto 'sblocca-cantieri' che il Governo sta varando, da cui ci attendiamo misure per una reale ripartenza dei troppi cantieri fermi e una decisa revisione del Codice Appalti che snellisca le procedure, riducendo soprattutto gli aspetti burocratici, vera spina nel fianco di tutte le attività di questo Paese.".

Dalla ripresa registrata nel 2018 sono rimaste escluse le strade comunali e provinciali, al cui livello si lamentano carenza di fondi persino per l'ordinaria manutenzione e l'attesa per l'applicazione di riforme.

Quanto invece al resto delle arterie di scorrimento, secondo SITEB la ripresa del 2018 ha premiato gli importanti investimenti, calendarizzati da tempo, finalmente compiuti da ANAS, nonché l'apertura ritardata di cantieri che avrebbero dovuto partire a stretto giro rispetto all'entrata in vigore del Codice Appalti e che invece si è trascinata sino allo scorso anno.

Nel contesto dell'anali trimestrale dell'Associazione, si è evidenziato, con riferimento agli ultimi mesi, l'utilizzo sempre più diffuso del fresato d'asfalto (materiale di riciclo che rappresenta il 20 per cento del conglomerato annuo complessivamente prodotto), imputabile, da un lato, a difficoltà economiche per le amministrazioni e, dall'altro, agli obiettivi di riciclo stabiliti sul fronte europeo.