Macchine per costruzioni: stime 2024Molto positivi i risultati per le macchine stradali




Il rapporto previsionale per il 2024 sull’andamento del settore macchine per costruzione elaborato da Unacea (Unione nazionale macchine per costruzioni) e da Cer (Centro Europa ricerche) indica un trend in flessione in alcuni dei segmenti del settore, che per l’anno in corso potrebbe seguire un rallentamento fisiologico del ciclo delle costruzioni, che resta comunque nel complesso robusto. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del SaMoTer Day, che si è svolto a Verona, in vista della 32a edizione del Salone internazionale sulle macchine per costruzioni, in programma dal 6 al 9 maggio 2026.

A livello macroeconomico il 2024 registra tendenze globali in parte contrastanti, descritte da Stefano Fantacone, direttore scientifico del Cer: «Le prospettive di crescita dell’economia globale sono previste in crescita nel biennio 2024-25, anche se restano comunque deboli e con tensioni internazionali che generano incertezza, dalla guerra in Ucraina alla situazione nel Mar Rosso, fino alla competizione economica fra Cina e India nel quadrante asiatico e al rallentamento della Germania – dichiara Fantacone –. Allo stesso tempo, in Italia il Pil dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2024, che è una crescita contenuta, ma pur sempre superiore al dato medio pre-Covid». Anche il sentiment relativo alla fiducia delle imprese di costruzioni, per quanto in calo rispetto al 2023 (da 105,9% a 105%), resta alto, complici le prospettive della staffetta fra Superbonus e Pnrr, il Programma nazionale di resilienza e ripartenza, che nel prossimo biennio (2025-26) dovrebbe registrare un’accelerazione molto marcata, contribuendo al rilancio del settore.

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Molto positivi i risultati per le macchine stradali 
Se il 2023 per le macchine per costruzioni è stato un anno di leggera flessione rispetto all’anno precedente (- 3,1%, ma il dato potrebbe essere complessivamente rivisto in ottica meno negativa), si è collocato comunque su livelli più elevati del 47% rispetto ai volumi di cinque anni prima, pari a 9mila macchine in più. Molto positivi nel 2023 i risultati per macchine stradali (+31,9%) e macchine in calcestruzzo (8,3 per cento). Aumento delle vendite anche per i sollevatori telescopici, che hanno messo a segno un +1,8 per cento. Fra le macchine movimentazione terra (-5,3%), performance lusinghiere per apripista (+53%), mini pale compatte (+15,6%) e dumper (+10%), mentre segnano contrazioni rilevanti terne (-20,9%), pale gommate (-12,2%) ed escavatori cingolati (-9 per cento). «Il 2024 sarà un anno di ulteriore consolidamento – spiega Fantacone – con un rallentamento delle vendite rispetto al punto massimo del 2022, ma sempre molto al di sopra del 2021 e con una previsione del Cer che colloca la dimensione di equilibrio delle vendite fra i 27.500 e le 28.000 unità». Più in dettaglio, le macchine per costruzione dovrebbero sfiorare le 27.300 unità (-4,9% sul 2023; nel 2022 ne furono vendute 29.613), mentre le macchine movimentazione terra dovrebbero nel 2024 avvicinarsi a 22.700 unità vendute. Giù le vendite dei telescopici a 2.763 unità (-4,8% sul 2023), le macchine stradali (-10,4% sull’anno precedente) e le macchine per calcestruzzo (-3,6% sul 2023).

La sostenibilità come driver
Dalla tavola rotonda moderata dal direttore di Unacea, Luca Nutarelli - alla quale hanno partecipato David Bazzi, amministratore delegato Komatsu Italia Manufactoring, Stefania Casturà, sales marketing manager di Cgt S.p.A., e Mario Spinelli, amministratore delegato Wirtgen Macchine - è emerso chiaramente il ruolo del fattore sostenibilità, che sarà uno dei driver dell’innovazione e una spinta agli investimenti in futuro. Sotto la lente, infatti, anche se solo per categorie ben definite di prodotti di piccole e medie dimensioni in uso nelle grandi città e prevalentemente in aree dove la sensibilità green è più sentita (Ue e Nord Europa), lo sviluppo di motori elettrici per limitare l’impatto ambientale, ma anche di soluzioni tecnologiche per tagliare le emissioni di CO2.
Sullo sfondo, tuttavia, restano alcuni elementi di incertezza, dai tassi di interesse alle Zes (Zone di economia speciale) delineate per il Centro-Sud dell’Italia fino all’allungamento dei tempi di consegna per fattori esogeni e connessi alle tensioni geopolitiche internazionali. Non mancano, però, segnali di fiducia. «Da tre anni la produzione di materiali bituminosi in Italia si assesta fra i 30 e i 35 milioni di tonnellate, vicino cioè ai 40 milioni di tonnellate, vale a dire il livello pre-crisi del 2008», ha puntualizzato Spinelli.

Paving, cantieri e innovazione
Il SaMoTer Day è stata anche l’occasione per illustrare lo stato di avanzamento del progetto europeo InfraRob, che vede impegnati 18 partner provenienti da otto Paesi europei e coordinati dall’Università di Vigo (Spagna), con un budget di 5 milioni di euro e una durata complessiva di 42 mesi (fino al 2025). «Gli studi dell’area tecnologica puntano ad automatizzare e rendere autonomi i processi di asfaltatura, con l’obiettivo di ridurre del 50% gli incidenti mortali dovuti alla manutenzione stradale e del 20% le interruzioni di traffico nelle fasi manutentive delle infrastrutture viabilistiche», ha specificato Riccardo Viaggi, segretario generale del Cece (Committee for European Construction Equipment).
Fra le novità, anche la rassegna Paving Show. L’evento debutterà all’interno di SaMoTer (6-9 maggio 2026). Paving Show avrà un’anteprima il 12 e 13 marzo 2025, sotto forma di mostra-convegno al centro congressi di Veronafiere.

Autobrennero
E sempre in tema di transizione green e sicurezza, gli interventi della vicepresidente di Autobrennero, Alessia Rotta, e dell’ingegnere Carlo Costa, direttore tecnico generale di Autobrennero, hanno messo in luce l’applicazione di misurazioni scientifiche e approcci ingegneristici per migliorare viabilità e sicurezza stradale, coinvolgendo direttamente i territori di attraversamento della principale arteria autostradale che collega l’Italia ad Austria e Germania.

Importanti novità per il prossimo Samoter
«SaMoTer è l’unica manifestazione italiana che si occupa di macchine per il cantiere e l’edilizia. Nel 2026 avremo delle importanti novità – annuncia Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere – nel solco di linee guida consolidate e che coniugano business, innovazione, internazionalità e formazione. La 32a edizione di SaMoTer presenterà una vera e propria Academy, finalizzata alla formazione tecnica di alta qualità, creando un primo percorso scolastico che vogliono sviluppare nuove competenze. Anche la logistica rappresenterà un elemento di innovazione per SaMoTer, grazie a focus specifici nel settore del trasporto su gomma, che avrà un’area espositiva dedicata». Confermato il SaMoTer Lab, luogo di collaborazione fra istituzioni e imprese all’insegna dell’innovazione, e il Cantiere Digitale, dove si possono vedere all’opera macchine 4.0 e tecnologie di digital control.
Per l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, che è anche presidente di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), le manifestazioni fieristiche sono un veicolo privilegiato per fare business: «I dati ci dicono che le imprese che credono nella partecipazione alle fiere registrano oltre 12 punti di crescita cumulata in più delle vendite e 0,7 punti di marginalità lorda aggiuntivi, rispetto ai competitor; alcuni settori mostrano, addirittura, benefici superiori alla media: la meccanica, rappresentata da SaMoTer, ottiene risultati ancora migliori, grazie appunto alle fiere, mettendo a segno una crescita del 14 per cento».