Asfalto, produzione record ma ancora non basta: serve un maxi-pianoVerso Asphaltica 2020: le aziende si fanno in quattro, ma le norme frenano ancora il rilancio




Asphaltica è il Salone europeo dedicato all’intera filiera dell’asfalto e delle infrastrutture stradali, in programma a Verona (presso il quartiere fieristico di Veronafiere) dal 21 al 25 marzo prossimi. La manifestazione, promossa dal SITEB (Associazione Strade Italiane e Bitumi) e Veronafiere, costituisce un unicum nel suo genere in quanto raccoglie tutti i principali attori del settore (costruttori di macchine e impianti, compagnie petrolifere, laboratori di ricerca, industria chimica per gomme e additivi, materiali inerti alternativi, membrane di rinforzo e impermeabilizzanti per fondi stradali, ecc) e offre un ricco programma di eventi convegnistici.

Al centro della manifestazione, che si terrà come di consueto in concomitanza con SaMoTer, il mondo delle strade e delle infrastrutture viarie, a volte bistrattato, a volte ignorato, ma sempre fortemente innovativo e all’avanguardia come nessun’altro comparto dell’edilizia, soprattutto in tema di salvaguardia dell’ambiente nell’ottica dell’economia circolare.

Gli appuntamenti seminariali saranno aperti nella giornata di sabato 21 marzo dal SITEB che insieme ad Eurobitume, l’Associazione europea dei produttori di bitume, promuoverà un seminario internazionale sul ruolo futuro del bitume per la strada e per l’industria. Si discuterà di sostenibilità ambientale del legante e della sua valenza quale fattore di sviluppo economico. Nel corso della stessa giornata, anche l’Anas proporrà un proprio seminario dedicato alle novità aziendali nel campo dei dispositivi di sicurezza e in particolare di barriere con DSM.

Diversi poi gli appuntamenti previsti nei cinque giorni, di grande interesse per i tecnici delle imprese e delle amministrazioni pubbliche cui saranno fornite indicazioni e aggiornamenti su come tenere in salute le pavimentazioni stradali e come pianificare, effettuare e controllare efficacemente i lavori di costruzione e manutenzione. Per i visitatori ci sarà, inoltre, la possibilità di toccare con mano le tecniche più innovative e a minore impatto ambientale per la costruzione e la manutenzione delle strade.

“Nell’attuale contesto di investimenti ancora insufficienti da parte di Governo ed Enti Locali sul tema strade”, evidenzia Michele Turrini, Presidente del SITEB, “la nuova edizione di Asphaltica assume un ruolo cruciale di pungolo nei confronti delle Istituzioni che ancora oggi sembrano ignorare il ruolo strategico svolto dal nostro patrimonio stradale, vittima di un graduale processo di decadimento che ci ha portato in coda alle classifiche europee sulla viabilità stradale. Dopo tanti allarmi inascoltati, è ora di accendere i riflettori su un problema non più rinviabile”.

Il 2019 ha registrato una decisa ripresa dei lavori stradali, dopo 10 anni (2007-2016) di calo continuo e due successivi di galleggiamento su valori ampiamente sotto la soglia necessaria per rimettere in salute il nostro patrimonio stradale. La produzione di conglomerato bituminoso (asfalto), principale indicatore delle attività di costruzione e manutenzione delle strade, a fine 2019 ha toccato quota 30 mln di tonnellate, un livello mai raggiunto negli ultimi 13 anni, anche se ampiamente sotto gli standard pre-crisi (fino al 2006 la produzione era stabilmente sopra i 40 mln di ton/anno).

Questa importante inversione di tendenza è stata guidata principalmente dagli investimenti di Anas che, finalmente dopo un lungo periodo di stallo, ha ricominciato a erogare i fondi a disposizione. Restano invece aperte le criticità sulle arterie provinciali, in alcuni grandi comuni come Roma e nei piccoli centri alle prese con forti problemi di bilancio. 

A livello nazionale una normativa ancora farraginosa frena la piena ripresa delle attività. Diverse le criticità vissute dalle imprese del settore, che hanno visto deluse le aspettative generate negli ultimi anni da provvedimenti come il nuovo Codice degli Appalti e il Decreto Sblocca Cantieri; misure che nei fatti, a differenza di quanto annunciato, non hanno snellito le complesse procedure esistenti, ma di fatto complicato le attività di imprese e Pubbliche Amministrazioni, producendo un ulteriore rallentamento nell’emissione dei bandi di lavori.

La recente ripresa delle attività di manutenzione, oggi trascinata dallo sblocco degli investimenti di Anas (principale stazione appaltante del Paese) sulla rete stradale va colta dal Governo come un’opportunità per generare un effetto volano nei confronti delle necessarie attività di manutenzione che molte Amministrazioni locali da troppo tempo stanno rinviando.

Secondo l’Associazione, restando sugli attuali livelli di produzione di asfalto (circa 30 milioni di ton/anno) ci vorranno 12-15 anni per rimettere in sicurezza tutte le strade e ne servirà il doppio per rifare completamente almeno una volta tutti i 600.000 km della rete stradale complessiva.

Nel 2019 alla crescita del conglomerato bituminoso è, inoltre, corrisposto un aumento dell’11% del valore della produzione e posa in opera (si stima in oltre 2 miliardi), mentre numero di addetti e impianti di produzione sono rimasti stabili, rispettivamente a 31.000 e 380 unità.

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