Il ddl appalti è legge




Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, incassa il sì definitivo del Parlamento alla legge delega di riforma del Codice degli appalti nei tempi previsti dal Pnrr, e in un'intervista rivendica un metodo di lavoro centrato sull'ascolto delle parti sociali, delle categorie, delle forze politiche: «Il Codice appalti entrerà in vigore per parti, stabilizzerà le innovazioni del Pnrr». E sul problema dei crediti fiscali da Superbonus, che le imprese non riescono a incassare, risponde così alla presidente dell'Ance, Federica Brancaccio: «Risolviamo al tavolo gli aspetti attuativi, ma teniamo conto della congiuntura favorevole che consentirà alle imprese di lavorare».

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Spiega il ministro: “La legge delega è anche figlia delle innovazioni che abbiamo introdotto in questo anno di lavoro con il Pnrr. Avevamo detto fin dall'inizio che tali innovazioni sarebbero state un banco di prova e che, se avessero funzionato, le avremmo stabilizzate con il nuovo Codice degli appalti, oltre il Pnrr stesso. Ora mi sembra giunto il momento di fare questa verifica, ma a me sembra che sia in gran parte positiva. Lo conferma il fatto che forze politiche che un anno fa si dividevano fra chi diceva "non si tocca nulla" e chi diceva "cancelliamo tutto" ora convergano su un disegno comune”.

Sul rischio di stop il titolare del Mims non ha dubbi: “Non abbiamo bisogno di uno shock regolatorio che crei un nuovo blocco del settore, proprio ora che attuiamo il Pnrr e nel momento in cui i dati record delle aggiudicazioni del 2021(40 miliardi) e del 1° trimestre 2022 ci dicono che il sistema ha píenamente assorbito - le correzioni normative intervenute. Per questo proporrò al Parlamento, con cui siamo in dialogo costante, di considerare la possibilità di un'entrata in vigore non tutta insieme del nuovo Codice, ma scaglionata per parti. La legge delega, sulla quale ha lavorato intensamente la viceministra Bellanova, che vorrei ringraziare, prevedendo uno o più decreti legislativi, ci dà questa possibilità. Ovviamente, sempre nel rispetto del metodo di cui abbiamo detto, questo dialogo sarà costante anche con le categorie economiche. Il Consiglio di Stato ora svolgerà un lavoro prezioso nel mettere a punto íl testo del nuovo Codice, ma poi serve un percorso per la tempistica di attuazione da concordare con il Parlamento. Torno al discorso delle sperimentazioni del Pnrr. Il nuovo modo di fare progettazione che abbiamo introdotto con le linee guida sul progetto di fattibilità tecnico economica, la relazione di sostenibilità che le stazioni appaltanti devono produrre per le singole opere, le nuove condizionalità da inserire nei bandi per le assunzioni di donne e giovani, le semplificazioni autorizzative per le grandi opere: mi sembrano tutte cose che stanno funzionando e che consentono al settore di fare un vero salto di qualità. Le grandi stazioni appaltanti stanno dimostrando di aver recepito queste novità, poi dovranno essere anche le amministrazioni territoriali e poi le imprese che si aggiudicano le gare a confermare quel salto. Su quali siano le parti del codice che avranno la precedenza. Anche qui la risposta è spesso nelle sperimentazioni che abbiamo fatto o stiamo facendo. II protocollo fra Presidenza del Consiglio e Anac sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, per esempio, ci indica una strada che vogliamo certamente seguire. La stessa cosa direi per la qualificazione degli operatori, per la sicurezza dei cantieri, per l'innovazione tecnologica dove sperimentiamo per esempio l'uso del Bim nella progettazione”. 

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In merito agli extracosti, Giovannini evidenzia che: “Per pagare i rincari del secondo semestre del 2021 abbiamo avviato una piattaforma digitale che rende più facile alle stazioni appaltanti accreditarsi per poi chiedere le somme necessarie a coprire i rialzi. Il 27 di questo mese daremo i risultati delle compensazioni per il secondo semestre, chi ne ha diritto e per quali importi: fra le compensazioni relative al 1° e al 2° semestre del 2021 ci sarà una notevole differenza, anche in termine di accelerazione dei pagamenti. Quella piattaforma, con le necessarie modifiche, sarà alla base anche dell'attuazione del decreto Aiuti”. 

Infine per i prezzari, Giovannini conclude affermando che: “che le regole che stiamo definendo per gli aggiornamenti ordinari e che andranno a una delle prossime Conferenze Stato-Regioni segneranno un cambiamento notevole delle pratiche attuali e si potranno applicare anche all'aggiornamento straordinario. Abbiamo dovuto bilanciare le differenze di posizioni presenti fra le Regioni per dare omogeneità sia sul fronte della trasparenza che della metodologia. E molto positivo che le Regioni abbiano capito l'importanza di migliorare decisamente un metodo che in passato ha mostrato varie problematiche”.