Gruppo ICM: Italia, Pnrr e sostenibilità




l cda di Gruppo ICM-Impresa Costruzioni Maltauro, top player italiano nel settore delle costruzioni, che comprende società attive nei grandi lavori di ingegneria civile, industriale e infrastrutturale, ha approvato il nuovo piano industriale relativo al triennio 2023-2025. Il piano punta all’acquisizione di nuove commesse per circa 2,4 miliardi di euro nell’arco del triennio (78% in Italia e 22% all’estero), e prevede 30 milioni di euro di investimenti complessivi destinati al sostegno dei nuovi progetti, al rafforzamento della business unit dedicata alle manutenzioni e al miglioramento delle performance di sostenibilità, sempre più centrale per il futuro del Gruppo.

La Società vicentina, che nel 2022 ha registrato un fatturato di 596 milioni di euro (+30% rispetto al 2021) e oggi gestisce un portafoglio consolidato di oltre 2,9 miliardi di euro, in aumento di 646 milioni nel primo quadrimestre 2023 (+18% rispetto al 31 dicembre 2022), sta attualmente partecipando a gare pubbliche e private per complessivi 7,1 miliardi di euro, con una quota di pertinenza pari a 3,6 miliardi: di questi, 1,9 in ambito PNRR, a testimonianza del ruolo chiave che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ricopre per lo sviluppo dell’azienda.

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Gianfranco Simonetto, presidente di Gruppo ICM, ha dichiarato: “Il concreto avvio del PNRR sta offrendo al mercato delle costruzioni e delle infrastrutture opportunità senza precedenti che, tuttavia, solo un numero ristretto di aziende nel nostro Paese è in grado di cogliere a pieno. ICM è una di queste: negli ultimi anni il Gruppo è cresciuto costantemente, strutturandosi a tutti i livelli (patrimoniale, tecnico e professionale) per essere capace di affrontare questa sfida ambiziosa. Il Piano industriale che abbiamo approvato va dunque in questa direzione e pone al centro lo sviluppo del sistema infrastrutturale italiano, in ottica sostenibile, in linea con gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Un percorso improntato sui criteri di sostenibilità che vede ICM impegnata anche per quanto riguarda l’ambito sociale. Oltre al vivace processo di ringiovanimento del personale, è in atto da anni, infatti, un percorso di riduzione delle disuguaglianze salariali e di incentivazione della parità di genere: dal 2019 al 2022 il personale under 50 è incrementato del 53%, il gender pay gap si è ridotto del 19%; infine, solo nel 2022, la quota di occupazione femminile è aumentata del 39%.

Le commesse acquisite nel 2023
Due le principali commesse tra quelle acquisite nei primi mesi del 2023 in Italia, per un totale di circa 646 milioni di euro.
Con un valore di 308 milioni di euro, la prima commessa prevede il ripristino per conto di RFI del collegamento tra la città di Matera e gli assi ferroviari tirrenici: il progetto, il cui avvio dei lavori è previsto entro la fine dell’anno, consentirà di collegare la stazione di Matera La Martella all’infrastruttura ferroviaria nazionale attraverso una linea elettrificata di circa 22 km a binario unico, la cui attivazione è prevista nel 2026. L’intervento consentirà sia di istituire collegamenti ferroviari di lunga percorrenza tra Matera e le linee ad Alta Velocità, sia di potenziare l’offerta di trasporto pubblico locale.

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La seconda commessa prevede un importo complessivo di 138 milioni di euro – finanziati anche con fondi PNRR - e vedrà ICM impegnata nella realizzazione della Variante ferroviaria della Val di Riga, in Alto Adige. Gli interventi permetteranno di connettere direttamente la linea San Candido-Fortezza alla direttrice Verona-Brennero, fra Rio Pusteria e Bressanone riducendone i tempi di percorrenza. Il progetto inoltre rientra nelle opere previste nell’ambito della candidatura italiana per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.  

ICM ha infine preso parte alla gara per il ripristino e la ricostruzione della diga di Cumbidanovu (Nuoro) - attualmente in fase finale di aggiudicazione - presentando un’offerta per l’importo di 77 milioni di euro, che è stata considerata migliore sotto il profilo tecnico-economico. Inserita nel Sistema idrico multisettoriale della regione Sardegna, l’opera avrà una capacità pari a 13,32 milioni di metri cubi e sarà destinata alla fornitura d'acqua per gli usi irrigui di circa 2.800 ettari di terreni agricoli e per gli usi industriali nei Comuni di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali.