Expo all’ambrosiana, la storia si ripeteIl viaggio in parallelo tra l'esposizione e l'evoluzione del(le) strade




Dal Traforo del Sempione (1906) alle nuove strade lombarde (2014-2015). Le storie parallele di due grandi esposizioni accomunate dalle infrastrutture e da un tocco di milanesità...

 di Fabrizio Apostolo

 E allora io parto, ma dove vado se parto?”, si chiedevano Cochi e Renato nell’indimendicabile e sempre attualissima La vita l’è bela. La risposta ufficiale di questi tempi è: Andorra, Pirenei. Dove sta per aprire i battenti, il 4 febbraio per chiuderli il 7, il Congresso Internazionale della Viabilità Invernale dell’Aipcr, l’Associazione mondiale della strada, a cui nel numero di dicembre 2013, per altro, abbiamo dedicato uno speciale in italiano e inglese (per dargli un’occhiata da vicino, si può consultare il nostro sfogliabile online).

 Ma un’altra risposta, alla famosa domanda del popolare duo, ci riporta di necessità e insieme virtù a Milano, non quella del Derby di Ponzoni&Pozzetto&Jannacci&Viola, bensì un po’ prima e un po’ dopo, ovvero nella Milano di oggi che si prepara all’Expo 2015 e nella stessa città di molti anni prima, correva l’anno 1906.

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(immagine tratta dall'archivio storico della rivista leStrade)

Fu quella, come è noto, una data cruciale per le infrastrutture: per via dell’apertura del Traforo del Sempione, naturalmente, ma anche perché proprio a Milano e proprio in sede di Esposizione universale fu allestita la prima Mostra stradale mai tenuta in Italia (potete ammirarne qui alcune testimonianze tratte dai nostri archivi). Tra gli organizzatori, proprio la rivista leStrade, che era “nata” nel 1898, con il suo direttore Massimo Tedeschi.

E, a proposito di storia e attualità, possiamo dire che la rivista del 1906 già “spingeva”, con articoli tecnici ma anche con notizie, sui due filoni-chiave dello sviluppo del settore: i materiali e le macchine. Con in primo piano, naturalmente, le questioni tecniche relative alla costruzione e manutenzione delle strade, con punti di vista sull’Italia ma anche sull’estero, a opera dei soggetti istituzionali del tempo.

Sul fronte dei materiali, siamo in piena epoca di lotta contro la polvere (il giornale dà anche notizia di una “Lega” costituita ad hoc) e in verifiche continue sull’impiego di leganti in catrame, bitume e asfalto, mentre sono ancora in auge - sic - le pavimentazioni in legno.

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Meritevole di attenzione il capitolo macchine, protagoniste anche alla Mostra stradale, dove accanto alle macchine per “cilindratura a vapore pel consolidamento delle massicciate stradali”, svettavano le nuove attrezzature, promosse tra l’altro da apposito concorso, che “devono servire a scopare il fango e raccoglierlo in una cassa delle capacità di un metro cubo”, funzionando “sopra strade pavimentate in pietra, in ciottoli, in asfalto; essere automobile di qualunque sistema e non richiedere pel suo funzionamento e servizio più di due uomini”. L’interesse maggiore, però, all’epoca era rivolto ai “cilindratori”, gli antenati dei rulli, o in generale ai sistema di spianamento stradale, con la novità dei “piccoli compressori stradali” salutata con grande fervore e dei fiammanti “apparecchi per livellare le carreggiate” dotati di “catena che regolarizza il lavoro compiuto”.

(descrizione)La rivista, in generale, rendeva conto di tutte le aperture di nuove strade, presentava note legali e aveva una rubrica fissa dal titolo “Per la viabilità delle Calabrie” e, naturalmente, si occupava massicciamente di convegnistica stradale. L’avvicinamento a “Expo 1906” fu, a questo proposito, esemplare: note, articoli, notizie a raffica, con finale minuziona descrizione “corporate” di espositori e relativi stand.

Una storia, insomma, che a nostro avviso merita di essere recuperata, proprio in un periodo come questo che vede nuovamente Milano e le sue infrastrutture al centro dell’attenzione. E sempre grazie a un’“Expo”.

Tornando all’Aipcr e tanto per chiudere questa nota storica, ricordiamo che il primo Congresso Mondiale della Strada “italiano” (il primo in assoluto si tenne a Parigi) fu organizzato proprio a Milano vent’anni dopo l’Esposizione 1906, nel 1926.

Esattamente due anni più tardi nasceva l’AASS, Azienda Autonoma Statale della Strada, istituita con la Legge 1094 del 17 maggio di quell’anno, e successivamente denominata Anas.

(Sul tema si veda anche l’articolo “Il tempo delle strade” in leStrade 12/2013 - sezione Viabilità Invernale, Speciale Andorra 2014)